Cosa è il tatami?

La tipica pavimentazione giapponese

Il tatami è un pannello utilizzato come elemento per la pavimentazione delle tradizionali case giapponesi. È realizzato in paglia di riso pressata o altri materiali di origine naturale, come il legno o la fibra di cocco, e rivestito da un intreccio di paglia di giunco, o igusa. Il bordo è definito da un orlo tradizionalmente realizzato in fettuccia nera o decorata. Questa orlatura in passato aveva uno scopo ben preciso: indicare la casta di appartenenza.

In Giappone le sue principali caratteristiche, come l’intreccio del rivestimento, la decorazione e le dimensioni, variano da regione a regione, ma la sua ampia diffusione lo ha reso l’unità di misura standard per misurare le dimensioni della stanza.

Uno degli usi più noti del tatami è quello della pavimentazione per la pratica delle arti marziali. I tatami tradizionali, spessi 5,5 cm, sono infatti realizzati in paglia di riso pressata, capace di assorbire gli urti. Karate, judo e aikido ricorrono all’uso deI tatami e il salirci sopra è considerato un ingresso sacro nella zona delle arti marziali.

 


Storia e curiosità

In origine i tatami non erano quelli che conosciamo oggi: erano piuttosto sottili e pieghevoli e venivano impiegati solo per dormire. Si trattava di un appannaggio esclusivo della ricca nobiltà, ma nemmeno loro possedevano intere stanze ricoperte di tatami.

Fu solo intorno al XV secolo che i zashiki, intere stanze di tatami, entrarono a far parte delle usanze giapponesi, portando con sé tutta la tradizione legata alle composizioni e all’etichetta che oggi conosciamo.

Pare che prima del XVI secolo la nobiltà e i samurai dormissero su tatami o stuoie intrecciate chiamate goza, mentre la gente comune era solita dormire sulla paglia. I tatami cominciarono a essere diffusi a tutta la popolazione giapponese verso la fine del XVII secolo.

Al giorno d’oggi in Giappone la pavimentazione tatami non viene utilizzata in tutte le stanze. Di solito, è presente una stanza in pieno stile giapponese chiamata Washitsu (和室), con i tatami che rivestono il pavimento e altri elementi architettonici tradizionali.

La tipica pavimentazione giapponese
 


L'uso dei tatami si è diffuso anche in occidente, come superficie su cui praticare discipline come lo yoga, lo shiatsu o le arti marziali, o come superficie su cui dormire, stendendovi sopra un futon. Al posto di rivestire l’intera stanza, si è sempre più diffusa l’usanza di realizzare un’isola composta da 2 o più tatami, componendo un letto in puro stile giapponese.

Sapevi che la Washitsu è ancora oggi utilizzata in Giappone per praticare la tradizionale cerimonia del tè? Per i giapponesi, infatti, la preparazione del tè è una vera e propria cerimonia, che segue rituali molto precisi, fatti di gesti e movimenti, accompagnati dall’osservanza di principi cardine della filosofia zen: il rispetto, l’armonia, la misura. Lo stile della cerimonia del tè giapponese si chiama Wabi-cha ed è stato codificato da un monaco buddista e maestro del tè, Sen no Rikyū. Essa deve seguire la pratica zen del wabisabi, che implica l’esaltazione della bellezza delle imperfezioni e delle cose semplici. Per questo, anche l’arredamento della stanza deve essere semplice ed essenziale: tatami, shoji che filtrano la luce in maniera soffusa, grazie alla paglia di riso, il braciere su cui poggiare il bollitore.


Una stanza tradizionale giapponese




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